domenica 13 luglio 2008

chiesa greco ortodossa di montaner

Vicino Vittorio Veneto Esiste una chiesa GRECO ORTODOSSA dedica a Santa BARBARA e vi consiglio di visitare

Barbara da Nicomedia in Bitinia è, per i cattolici, la santa protettrice dei minatori, degli addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi e, più in generale, di chiunque rischi di morire di morte violenta e improvvisa. Molto invocata dai militari, è anche la protettrice della Marina Militare Italiana, dei Vigili del fuoco, delle armi di Artiglieria e Genio. È anche la protettrice dei geologi, dei lavoratori nelle attività minerarie e petrolifere, degli architetti, degli artisti sommersi e dei campanari, nonché di torri e fortezze.

Nacque nel III secolo d.C. in Asia Minore, in quella che è l'attuale Izmit, porto della Turchia, a quei tempi Nicomedia, per poi trasferirsi a Scandriglia, in provincia di Rieti.

La leggenda vuole che suo padre Dioscuro, di religione pagana, l'avesse rinchiusa in una torre per proteggerla dai suoi pretendenti. Inoltre, per evitare che utilizzasse le terme pubbliche, egli gliene fece costruire di private. Barbara, vedendo che nel progetto vi erano solamente due finestre, ordinò ai costruttori di aggiungerne una terza, con l'intenzione di richiamare il concetto di Trinità. Quando il padre vide la modifica alla costruzione intuì che la figlia poteva esser diventata cristiana.

La madre di Barbara aveva già abbracciato segretamente la religione cristiana, finendo col rivelare il suo segreto alla figlia. Questa, dopo aver sentito alcune delle preghiere, percepì Gesù all'interno del suo cuore e diventò così cristiana; coinvolse nella sua nuova passione anche la sua amica Giuliana, convincendola a convertirsi e a pregare insieme a lei.

Il padre decise allora di denunciare sua figlia al magistrato romano che, in quei tempi di persecuzione, la condannò alla decapitazione dopo due giorni di atroci torture, prescrivendo che la sentenza venisse eseguita proprio dal padre. Era il 4 dicembre dell'anno 306. Secondo la leggenda, Dioscuro procedette all'esecuzione, ma subito dopo venne ucciso da un fulmine, interpretato come punizione divina per il suo gesto. Con lei soffrì lo stesso martirio anche sua sorella Giuliana.


Il RITROVAMENTO DELLA SACRA ICONA.

Come e quando fu trovata l'icona di santa Barbara? In maniera miracolosa. Circa 100 anni fa, un pastore usava la piccola cappella come ovile per il suo gregge. Una notte sognò una fanciulla che gli disse: " Il posto che tu usi come ovile è mio. Non profanarlo più ." Il pastore non prestò attenzione e rimase indifferente. Dopo pochi giorni, le sue pecore incominciarono a morire una dopo l'altra. La fanciulla si presentò di nuovo al pastore e gli disse: " Domani due persone visiteranno questo luogo. Vai ad incontrarle e digli di scavare sulla destra dell'entrata ". Il giorno dopo infatti due donne del Pireo, Marigò Koula e Angela Tzambatzi, arrivarono sul posto per cogliere delle verdure. A loro era riservata la grande benedizione di trovare la famosa, antichissima e miracolosa icona di santa Barbara. Le dimensioni dell'icona sono 37x28 cm. e ancor oggi è conservata nel Santuario e costituisce un sacro cimelio e l'orgoglio dei cristiani.

La notizia di questo avvenimento si diffuse in tutta la Grecia e d'allora fino ad oggi i fedeli, in onore della Santa, visitano ogni giorno il luogo per pregare e per chiedere la sua intercessione.

Non basterebbe un intero volume per registrare i miracoli e i segni, preservati dalla devozione popolare, avvenuti nell'arco dei 200 anni di vita del Santuario, come pure la moltitudine di dediche e di ex-voto che i fedeli lasciano lì ogni giorno con fede e devozione per ringraziare la Santa.

Oggi, con il permesso degli Uffici Tecnici della Chiesa di Grecia, la supervisione del Ufficio Archeologico e con l'ottima collaborazione tra la nostra Chiesa e gli archeologi, nel Santuario sono già iniziati i lavori di puntellatura e di restauro delle meravigliose sculture in legno, dei tabernacoli e degli affreschi, la maggior parte dei quali sono stati eseguiti dal grande agiografo Fotis Kontoglou, come pure la ristrutturazione del paesaggio circostante. Il costo totale dei lavori è previsto a circa 350.000.000 di dracme e le spese saranno a carico dell'Apostoliki Diakonia della Chiesa di Grecia. I lavori avanzano con l'aiuto di Dio, la grazia della Santa e l'amore dei nostri fedeli.

Dati storici sulle reliquie di Santa Barbara

La reliquia è arrivata a Venezia durante il potere del Doge Pietro II Orseolo (991-1009). Furono trasferite a Venezia da Maria Argyropoula, presentata da Giovanni Diacono e Andrea Dandolo, come figlia della sorella degli imperatori Basilio II e Costantino VIII oppure, secondo altre testimonianze, come sorella dei due imperatori. Ma come si vede dal suo cognome, era sicuramente una delle sorelle del futuro imperatore Romano III, sposata con il figlio del Doge Giovanni. Il suo matrimonio fu celebrato a Costantinopoli "nella cappella imperiale" dal Patriarca e i due imperatori furono i testimoni, tenendo in mano le corone matrimoniali.

Giovanni - accompagnato da suo fratello Otone - ricevette il titolo di Patrizio e sua moglie riuscì a prendere dal Doge il permesso per trasferire la reliquie della Santa. A Venezia le reliquie furono deposte nella Basilica di San Marco. Giovanni Orseolo con sua moglie Maria rimasero per molto tempo a Costantinopoli e lì, ebbero il loro unico figlio fra gli anni 1002 e 1004.

Giovanni morì di peste nel 1007. In seguito nel 1009, durante il potere del Doge Otone Orseolo, due altri figli di Pietro Orseolo, Orso, vescovo di Torcello, e Felicita, madre superiora del monastero di Giovanni Evangelista a Torcello, trasferirono la reliquia di Santa Barbara nella cappella del monastero, dove rimase, secondo la testimonianza di Corner, fino il 18 secolo. Durante le distruzioni di Napoleone, le reliquie furono trasferite nella Chiesa di San Martino all'isola di Murano, dove è conservata fin'oggi.

In base alla legge n. 957 del 20 aprile 1949, il santuario dedicato a santa Barbara, è di proprietà, possesso e amministrazione dell'Apostoliki Diakonia della Chiesa di Grecia. I redditi del Santuario sono sempre allocati nel campo sociale e missionario.

Viene festeggiata dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa il 4 dicembre (data del suo martirio per decapitazione da parte del padre).

La chiesa ofrre delle preziosissime icone provenienti dalla grecia

Adiacente alla chiesa vi è un convento di suore ortodosse che invito caldamente a conoscere. Sono tre la Madre superiora di origine Greca e due suore Ambrosia e Antonia Lettoni

Sopratutto la Madre superiora è una donna squisita e di rara sensibilità e lungimiranza

Suor Ambrosia tra le tante cose a cui è adetta vi è la creazione di meravigliose Icone fatte come la chiesa ortodossa detta pregando e lavorando ad esse, pregevoli quelle di Santo AMBROGIO

Incontro storico nella Chiesa del Monastero Greco-Ortodosso di Montaner di Sarmede: il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha visitato la comunità ortodossa di Montaner di Sarmede, il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, le autorità della Provincia e dei Comuni vicini e le Forze dell'ordine. Oltre 500 persone sono accorse per assistere all'evento, secondo solo all’incontro del patriarca con Papa Giovanni Paolo II.

Su un tappeto di foglie di alloro, Bartolomeo I è stato ricevuto dall’archimandrita Athenagoras Fasiolo di Udine, rettore del Monastero, e dalla Igumena (madre superiora) Sebastiana. Entrato in chiesa sulle note del Kyrie Eleison, prima di indossare il mandia e il pastorale patriarcale, di baciare il Vangelo e di sedersi sul trono, Bartolomeo I si è diretto verso mons. Pizziolo per un saluto suggellato da due baci mentre le mani si stringevano.

Tutt’intorno si era disposto il clero ortodosso, venuto da tutta Italia, il prefetto di Treviso Capocelli, il vicepresidente della Provincia Zambon e il sindaco di Sarmede Canzian.

La solenne dossologia (lode e gloria a Dio) presieduta dal Patriarca è stata un punto di incontro fra ogni presente, pur se recitata in lingua greca.

«Un tempo – ha affermato il Vescovo Pizziolo – questa è stata una parrocchia sorta con difficoltà, ora è diventata un’oasi di santità con la benedizione di nostro Signore. É un monastero che dà ospitalità a tutti, e questo si deve ad Athenagoras e Igumena: un ponte di collegamento con ogni uomo di buona volontà, con la chiesa cattolica cristiana e con le autorità civili».

La parrocchia sorta quarant'anni fa sotto il patriarcato degli ortodossi polacchi, passata solo una decina di anni fa al patriarcato di Costantinopoli, conta ancora circa 300 anime che seguono la religione ortodossa. Ma il passato è passato ed il Vescovo Pizziolo ha auspicato: «la via per la comunione fra tutti noi cristiani si esplichi in quest’incontro, che sia d’auspicio di buone relazioni fra le nostre chiese.»

La determinazione per una fraterna convivenza è stata ribadita più volte, anche dal sindaco di Sarmede, Eddi Canzian: «che l'incontro di oggi possa aprire altre strade di dialogo fra cristiani e altre religioni, in un mondo di conflitti».

Il Patriarca, massima autorità religosa per i fedeli greco- ortodossi, ha concluso l'avvenimento, pietra miliare fra popoli, definendo il sacro monastero di Montaner un faro di spiritualità per tutti gli ortodossi, un centro di assistenza dove «abitano Angeli terrestri che pregano quotidianamente per tutti».

Isabella Mariotto